importanti novità

Ho inserito una bacheca (accessibile dal menu in alto, sulla head, oppure qui a sinistra o cliccando sul link) suddivisa per anni di corso.

La bacheca sarà aggiornata il più possibile da me e dai vostri commenti con gli avvisi ufficiali dei docenti, proprio quelli che si appendono in bacheca, e da quelli meno ufficiali ma che possono essere utili a tutti.

vediamo un po’ se funziona

buona fine d’estate

m

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ci si fa gli auguri, così, perchè ci si vuol bene sul serio

Buon Anno, col cuore, la testa e lo stomaco

archinautialladeriva

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(r)Esiste ancora

Pubblico un commento, l’ultimo che è stato scritto su questo blog. Sono i ricordi di un anonimo ex studente, ormai laureato. Uno dei privilegiati, quelli prima degli “editti bulgari”. Qui qualcosa si muove ancora, e speriamo non sia solo la terra che trema (!) attorno al cantiere (?) delle nuove aule.

C’era una volta…
…la facoltà a S. Scolatica…
…le lezioni del grande Franz Prati…
…il rapporto umano e da discepoli con Mauro Civita…
…il sognare di essere al centro dell’architettura con Francesco Moschini…
…il disegno dal vero del Borgo antico con Luigi Mongiello…
…i rilievi con la rollina metrica…
…le prospettive a china con Angelo Ambrosi…
…l’urbanistica politica di Dino Borri…
…la concretezza del progetto con Giovanni Morabito…
…la libertà progettuale di Ariella Zattera…
…la geometria descrittiva di Roberto Casanova…
…lezioni della OVE & ARUP…
…le feste con i docenti dopo la mostra di fine anno…
…l’esodo di circa 600 studenti verso altre facoltà (beati loro)
…chi credeva di poter progettare meglio degli ingegneri…
…le tavole con i pastelli…
…le revisioni comunitarie dove ognuno imparava a progettare da tutti…
…ecc….
ma purtroppo c’era….e c’è ancora….
…qualcuno che della facoltà ne ha fatta una questione di riscatto personale…
…sulle spalle di centinaia di poveri studenti…

dedicata a tutti coloro che, a torto o a ragione, in questa facoltà hanno creduto…..disillusi….

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Gli archinauti all’assemblea cittadina in piazza prefettura

Abbiamo “rubato” il documento ufficiale del coordinamento stop 133/08. Eccolo qui pubblicato per gli archinauti alla deriva.

“L’utopia concreta” : il documento del Coordinamento

Siamo cittadine e cittadini, studentesse e studenti, dottorandi, soggetti in formazione,ricercatori,docenti, lavoratori, convinti che il
sapere sia consapevolezza, strumento di costruzione del futuro.
Crediamo che lo spazio della scuola e dell’università, lo spazio della cultura, possano costituire un luogo di “utopia concreta”, un luogo vocato alla partecipazione e alla democrazia, e questo non piace ai governi
autoritari.
Come nel resto d’Italia, ci mobilitiamo anche a Bari per il ritiro della L. 133/08 e dei tagli in finanziaria che segnano la fine
della formazione pubblica, libera e di massa.
Si tratta di un colpo definitivo al mondo della formazione, che arriva dopo
anni di tagli, da parte di governi di ogni colore.
E’ un attacco duro, a scuola e università: tagli e conseguenti privatizzazioni che cercano la propria legittimazione nel malcostume delle caste dei docenti,
nell’illegalità diffusa, negli sprechi e nei privilegi che noi combattiamo
duramente. Crediamo che le politiche del Governo possano solo peggiorare
l’attuale incapacità del mondo della formazione di rispondere al nostro
bisogno di futuro, colpendo proprio quella parte sana dell’università, gli
studenti e chi già lavora spesso in condizioni di precarietà e volontariato.
A chi dice che sappiamo dire solo no, rispondiamo che la nostra non è una
battaglia di conservazione, ma di cambiamento dell’Università: a partire dalle modalità di reclutamento dei docenti, per giungere ad un taglio degli sprechi che possa garantire una maggiore efficienza dei servizi. Vogliamo
costruire le prospettive di rinnovamento con la parte positiva del mondo
della formazione: insegnanti elementari, studenti delle
scuole superiori, docenti e lavoratori, battendoci per una
università pubblica, convinti che pubblico possa e debba essere sinonimo di
qualità.
I tagli alla scuola e all’università, presentati come necessari di fronte alla crisi economica in corso, ci sembrano in realtà improntati a un’unica volontà politica: quella di socializzare le predite e privatizzare i profitti. Se qualcuno pensa che la cultura sia un costo di cui si può fare a meno, provi a pensare quali costi comporta l’ignoranza, soprattutto in un Mezzogiorno afflitto dalla criminalità organizzata, dalla illegalità diffusa e dal degrado sociale.
Siamo stanchi di dover fare già i conti con la nostalgia di un futuro che ci
negano e che rivendichiamo: un futuro di benessere, anche economico, di
sviluppo sostenibile, di progresso.
Siamo comparsi negli atenei e nelle scuole italiane, come un’onda anomala e spontanea, inspiegabile agli occhi di molti, un’ onda non rappresentabile, fatta di tante anime. Il nostro è un movimento che rifiuta ogni tipo di strumentalizzazione, eterogeneo e composito, che rivendica il ritiro di
una legge, che ambisce a cambiare le politiche di un Governo autoritario, un
movimento che rivendica il diritto al dissenso.
E’ una battaglia che riguarda tutti.

Siamo dunque convinti che la mobilitazione partita dagli studenti debba estendersi agli altri soggetti sociali che vivono in condizione di
precarietà.
Ci battiamo contro l’idea che vuole la cultura solo come un bene da
conservare, archeologia dunque, e non prospettiva di futuro.

Abbiamo iniziato un cammino, per riprenderci il nostro presente e costruire
un altro futuro possibile.

COORDINAMENTO STOP 133 – BARI

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Di ritorno_ Aggiornamenti

Siamo (quelli che scrivono e gestiscono ‘sto blog) appena tornati dall’umidissima venezia. Nelle prossime ore pubblicheremo aggiornamenti e notizie. Per ora, cliccate sul link (grazie marika 🙂 ) e buon divertimento *.

 

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-3/slogan-arcangeli/slogan-arcangeli.html

*

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Da repubblica.it : apriamo gli occhi sulla situazione nazionale

Il presidente del Consiglio annuncia la linea dura contro le occupazioni
“Darò istruzioni a Maroni su come intervenire”. Domani riunione al Viminale

Berlusconi: “Polizia negli atenei”
Veltroni: “Premier soffia su fuoco”

ROMA – Con la mobilitazione degli studenti che si moltiplica in tutta Italia, le proteste nel mondo della scuola sono state oggi terreno di un durissimo scontro tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni. Il rpesidene del consiglio in tarda mattinata ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi per mandare un avvertimento ai giovani: “Non permetterò l’occupazione delle università. L’occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell’applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare”.
Lettera di Napolitano agli studenti: “Indispensabile che su questi temi non si cristallizzi un clima di pura contrapposizione”.

La reazione del Pd. Dichiarazioni che hanno fatto scattare la dura prelica del segretario del Pd Walter Veltroni. “Abbiamo dovuto convocare questa conferenza stampa – ha replicato – dopo aver letto le parole del presidente del Consiglio di questo Paese, parole molto gravi, parole che possono essere cariche di conseguenze”. “Il premier – ha aggiunto – soffia sul fuoco, il disagio sociale non è una questione di ordine pubblico: mi chiedo se in questo Paese è ancora possibile dissentire”.

Monito a Maroni. Ha preferito invece rivolgersi al ministro dell’Interno Roberto Maroni il suo vice, Dario Franceschini. “Rivolgo un appello agli studenti – ha commentato il numero due del Pd – che sono i provocati, affinché tutto si svolga nel modo più civile e trasparente, ma rivolgo un appello anche al ministro dell’Interno e alle strutture periferiche preposte alla gestione dell’ordine pubblico perché conservino il senso di responsabilità e affinchè non sia neanche sfiorato un capello a nessuno studente italiano”.

Ordini al Viminale. Berlusconi ha chiarito che la sua non è solo un’affermazione di principio, ma l’inizio di un piano d’azione che verrà concordato oggi con il Viminale. “Convocherò oggi – ha chiarito – il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere”. “La realtà di questi giorni – ha detto ancora il premier – è la realtà di aule piene di ragazzi che intendono studiare e i manifestanti sono organizzati dall’estrema sinistra, molto spesso, come a Milano, dai centri sociali e da una sinistra che ha trovato il modo di far passare nella scuola delle menzogne e portare un’opposizione nelle strade e nelle piazze alla vita del nostro governo”.

Epifani invita al dialogo. Contesta la minaccia di Berlusconi contro le occupazioni anche il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. “E’ profondamente sbagliato – afferma il leader sindacale – rispondere alle ragioni del movimento degli studenti con una modalità che non sia quella del dialogo”. “Il governo – sottolinea Epifani – non può ricorrere alle minacce. Questo è un movimento che ha caratteristiche del tutto nuove, che non ha senso paragonare al ’68 né, tanto meno, al ’77. E’ un movimento pacifico, gli studenti chiedono di investire nella scuola, è gente che chiede di studiare di più e meglio”.

Fioroni: “Parole gravi”. Riflessione simile a quella svolta dall’ex ministro della Pubblica Istruzione del centrosinistra Giuseppe Fioroni. “Tutti i ministri della Pubblica Istruzione – ha ricordato – hanno sperimentato le occupazioni e le autogestioni. Nessuno ha mai pensato di invadere le competenze dell’autonomia scolastica e di intervenire nelle decisioni interne che devono essere assunte nel rispetto della serenità e della sicurezza”. Quelle di Berlusconi, ha aggiunto, “sono dichiarazioni gravi”.

Attacco alla manifestazione. Il presidente del Consiglio ha toccato quindi il tema della manifestazione lanciata dal Pd per sabato prossimo. “Manifestare – ha proseguito – è una possibilità della democrazia ed anche noi ne usufruimmo. Noi, però, manifestammo contro la pressione fiscale del governo Prodi. La manifestazione del 25 ottobre è solo contro il governo e non ha proposte. La piazza non è il posto migliore per fare proposte. Le proposte si fanno in Parlamento”.

Nessuna marcia indietro. Il premier accusa poi l’opposizione su uno temi centrali della protesta. “La sinistra – sostiene – dice bugie sulla scuola, fa un allarmismo inutile”. E rispondendo a Veltroni, che oggi ha chiesto di ritirare il decreto Gelmini davanti “alle proteste così ampie e diffuse contro la riforma della scuola e le misure con i tagli”, invitando Palazzo Chigi a rimodulare i costi, lasciando all’istruzione “ogni euro recuperato dal taglio di sprechi”, Berlusconi ha replicato secco: “Noi andremo avanti, questo decreto sulla scuola è sacrosanto, altro che ritirarlo, bisogna applicarlo”.

Le classi ponti resteranno. Il Cavaliere ha chiarito successivamente che non sono previsti ripensamenti neppure per la contestatissima proposta delle ‘classi ponte’ per i figli di immigrati perché “non è dettata da razzismo ma da buonsenso. Conoscere la lingua italiana è necessario”. Berlusconi accusa infine la Rai di aver presentato in maniera distorta i provvedimenti del governo. “La televisione pubblica – lamenta – diffonde ansia e le situazioni solo di chi protesta. Sono preoccupato da questo divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà”.

“A quando la polizia nei giornali?”. Affermazioni contro la stampa, quest’ultime, che hanno fatto scattare la preoccupata replica del parlamentare del Pd Piero Martino. “Il tono minaccioso con cui il presidente del Consiglio segnalava ai direttori dei giornali e dei telegiornali la propria preoccupazione ma soprattutto la propria indignazione – si è chiesto il deputato democratico – sarà forse all’ordine del giorno dell’incontro che avrà con il ministro dell’Interno Maroni?”. “Oltre a prendere le contromisure adatte a bloccare le manifestazioni degli studenti, degli insegnanti e del corpo non docente della scuola – ha proseguito – Berlusconi invierà le forze dell’ordine anche nelle redazioni per verificare che il suo verbo venga amplificato come lui gradisce?”.

Università, non è ancora finita. Deciso a non fare marcia indietro anche il ministro Gelmini, che ha annunciato di voler anzi intervenire in maniera ancora più decisa sulle università. “Bisognerà voltare pagina e fare autocritica”, dice, senza “difendere lo status quo”. “Siamo disposti a confrontarci e dialogare – prosegue – ma la situazione attuale porterebbe al collasso” perciò “bisogna cambiare”.

Napolitano. Non posso schierarmi, ma auspico il confronto. Questo il senso della lettera che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha scritto in risposta alla missiva che gli è stata consegnata ieri, in occasione di una cerimonia all’Università “La Sapienza” di Roma, da una rappresentanza di studenti, dottorandi e ricercatori. “E’ indispensabile che su questi temi non si cristallizzi un clima di pura contrapposizione – dice Napolitano -, ma ci si apra all’ascolto reciproco, a una seria considerazione delle rispettive ragioni”.

Il Viminale. Per ora il Viminale ed il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, scelgono la linea del silenzio dopo la convocazione dello stesso ministro a Palazzo Grazioli. Lo stesso Maroni, uscendo dalla residenza romana del premier Berlusconi, ha evitato ogni contatto con i tanti cronisti. Una riunione tecnica per fare il punto sulla situazione delle manifestazioni di protesta della scuola si terrà domani pomeriggio al ministero Viminale, presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano e alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia “per effettuare – si legge in una nota del ministero – una completa ricognizione dei rischi per la sicurezza e per l’ordine pubblico derivanti da eventuali forme violente di protesta contro il provvedimento del governo in tema di scuola”.
(22 ottobre 2008)

ll 28 a Bari (come il 30 a roma) dovremo dimostrare con la presenza fisica come la questione sia strategica per l’intera società civile: sarà fondamentale essere in tantissimi come studenti, ma anche coinvolgere il numero maggiore possibile di docenti e genitori, sia del mondo universitario, che scolastico.

 

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lavori in corso

Ciao ragazzi,
avevamo promesso di tenervi costantemente aggiornati, ed eccovi pronti il resoconto di quest’ultima settimana di intenso e accorato, seppur silenzioso, lavoro:

le plurime richieste di incontro con il prof. Claudio D’ Amato si sono placate ieri, quando i rappresentanti Nicola, Vito, Gabriele, Marika e Pierpaolo sono saliti nel suo studio per un “incontro informale” (quindi nulla che abbia a che vedere con organi collegiali o commissioni). Il risultato del lungo, seppur non interminabile colloquio, ha visto una lunga discussione circa l’episodio di mercoledì scorso, vale a dire la sospensione dei Consigli (ricordiamo CUC e CDF tenuti simultaneamente) causa “desiderio incontenibile da parte degli studenti di assistere pacificamente a questi ultimi”; il Prof. D’ Amato, fermo sulle sue posizioni, si è reso, non senza indugi, disponibile a riaprire il dialogo che era stato già chiuso nei giorni precedenti, ma aggiungendo che, “così come noi non ci fidiamo di lui, lui non si fida totalmente di noi”, pretende una documentazione accurata, che usufruisca anche di dati statistici da ritirare in segreteria (persone in grado di sbiennare, esami sostenuti e così via). Scopo ultimo quindi di tale documentazione sarà, sostiene il professore, instaurare un confronto “qualificato” non soltanto all’interno della commissione ottenuta, ma ad aprire il dialogo con i professori, e verificare quindi, attraverso un confronto attivo sia fra la componente docenti che la componente studenti, a trovare delle reali soluzioni ai vari problemi (a cui noi non abbiamo intenzione di rinunciare).
 
L’impossibilità di procedere oltre, per il momento, è determinata dagli innumerevoli impegni fuori Bari del professore, in questa settimana prossimo a partire per L’Albania.

In attesa quindi di ricevere una sua presunta documentazione sull’argomento (da approvare nel prossimo consiglio che, stando agli ultimi appuntamenti, si terrà il 29 ottobre), abbiamo affrontato con lui anche le problematiche relative alla 133 (di cui si è tenuta un’assemblea oggi a interesse generale del politecnico, e per la quale ringraziamo tutti gli studenti di Architettura per la numerosa affluenza!). Le sue conclusioni non sono però presupposto di una collaborazione, motivo per il quale quindi, abbiamo capito che noi studenti dovremo tutti lavorare da soli.

Chiudiamo questo breve resoconto con un sorriso: il professore ha detto che stanno accuratamente analizzando ogni virgola scritta nel blog, sottolineando tutte le “falsità” e “amenità” che abbiamo detto nell’anonimato!!

brrrrrrr!!!!

I prossimi appuntamenti sono quindi:

Lunedì 27: un incontro informale per discutere la documentazione (in attesa che ci venga recapitata, come sempre) in vista del consiglio;

Mercoledì 29: Consiglio Unitario di Classe e Consiglio di Facoltà.

Continueremo a tenervi aggiornati non appena ne sapremo di più!

Studenti Democratici

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Dicono di noi

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Collaboriamo

Ragazzi, lancio un appello attraverso questo blog:

servono gli articoli originali pubblicati in questi giorni! Se avete in casa i vecchi giornali (ritagli o pagine intere, anche se sono preferibili le seconde) delle ultime due settimane, contattateci attraverso l’indirizzo mail archinautialladeriva@gmail.com . L’idea è quella di comporre un book che raccolga tutti i documenti ufficiali, gli articoli e le lettere.

Grazie 🙂

Rimanete all’erta, presto importanti novità (il lavoro dei rappresentanti non si ferma mai). Non vi pentirete della fiducia che ogni giorno riponete in loro.

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